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(it) Comitato lavoratori cileni in esilio: Mapuche, continua lo sciopero della fame

Date Tue, 12 Oct 2010 22:18:13 +0200


LO SCIOPERO DELLA FAME CONTINUA!
Lo sciopero della fame à ormai arrivato a pià di 90 giorni ! Il
12/7/2010, 34 Mapuche avevano dato inizio ad un atto estremo di lotta
per rivendicare i diritti accentrali su un territorio che gli à stato
tolto con la violenza da parte dellâesercito Cileno cacciandoli via in
un angolo e obbligandoli ad immigrare nelle grandi città Cilene. Fin
dal 1880 che questo popolo lotta per recuperare la propria terra.
Sono passati 130 anni i Mapuche non hanno mai rinunciato, ne smesso di
lottare per recuperare quello che gli appartiene di diritto e che
significa la sopravvivenza stessa di un popolo oppresso e tenuto al
margine della società e nella miseria totale da parte dello Stato
Cileno e anche del popolo Cileno che nei loro confronti per pià di un
secolo hanno tenuto un atteggiamento di vero razzismo e sposando la
teoria dello Stato, dei latifondisti e del capitalismo in generale che
hanno fatto passare questo popolo come dei vagabondi, ubriaconi,
delinquenti e violenti. Pertanto secondo loro era giusto allâora come
ora che gli venissero tolte le terre per darli ai latifondisti, alle
grandi imprese della cellulosa, alle compagnie straniere per
lâestrazione dei minerali e alle compagnie idroelettriche Cilene e
straniere come quella spagnola Endeza e la compagnia italiana
Enel.Tutto questo si à tradotto in uno sfruttamento senza precedenti
del territorio Mapuche che oggi si trova con milioni di ettari
piantati di eucalipto e pino canadese con dighe gigantesche che
sfruttano i grandi corsi dâacqua inondando gran parte del territorio,
con lo sfruttamento sullo stesso territorio della cellulosa portando
delle cartiere che lavorano il legname e scaricando direttamente sui
fiumi i rifiuti tossici, nocivi e cancerogeni distruggendo la flora e
la fauna e cacciando ancora di pià in un angolo ai Mapuche: Tutto
questo ha fatto che questo popolo si ribellasse dando inizio a una
dura lotta che comincia allâinizio degli anni 90 con unâorganizzazione
propria autonoma e indipendente che allora lâhanno chiamata
Coordinadora Arauco Malleco dando inizio a una grande campagna di
mobilizzazione, di occupazione e di recupero di terra. Lo Stato li ha
accusati come terroristi imprigionando diversi dirigenti e
condannandoli in tribunali civili e poi militari e applicando a loro
la legge antiterrorista di Pinochet.Tutta questa repressione non ha
fermato la lotta, in questi 20 anni le occupazioni di terra sono
continuate. Lo stato ha militarizzato totalmente tutto il territorio
Mapuche, ha portato avanti una politica di montature e perquisizione
su tutte le comunità Mapuche alla ricerca di armi e terroristi che non
ha mai trovato. Cosà 600 Mapuche aspettano di essere processati e piÃ
di 100 sono in carcere e tutti saranno giudicati dai tribunali civili
e militari e gli verrà applicata la famigerata legge antiterrorista
nata dalla dittatura del genocida Pinochet che à ancora in vigore
cosà pure la costituzione militare del 1980 con la quale viene
governato il popolo Cileno. I Mapuche hanno pià volte denunciato che
solo a loro viene applicata questa legge. Nel 2006 câera stato un
altro grande sciopero della fame, anche quello era durato pià di 90
giorni e una donna Patricia Troncoso lo aveva portato in condizione
estreme fino a 115 giorni finendo in una sedia a rotelle. Anche quella
volta come oggi lo sciopero dei 34 aveva delle rivendicazioni che lo
Stato e i tribunali non hanno mai accolto che sono: un processo
giusto, lâabrogazione della legge antiterrorismo, la restituzione
delle terre, la libertà per tutti i prigionieri politici, la
demilitarizzazione del territorio e di tutte le comunità in
conflitto,lâautonomia e la libera determinazione del proprio
territorio, lâespulsione immediata delle compagnie nazionale e
transazionali. Chiedono anche la condanna degli assassini che in
questi anni di lotta sono responsabili della morte di diversi giovani
come Matias Catrileo militante anarchico assassinato il 3/1/2008
con un colpo di pistola alla schiena durante unâoccupazione di terra.
Il carabiniere che lo ha ammazzato non ha avuto un processo, ne tanto
meno un richiamo e cosà tutti quelli che si sono resi responsabili di
omicidi, torture e terrore, godono di una totale impunità dallo Stato.
In questo sciopero della fame,20 scioperanti hanno smesso convinti
dallo Stato e dal governo Pinera che lo Stato non avrebbe chiesto per
loro lâapplicazione della legge antiterrorista. Lo sciopero continua
da parte di 14 detenuti che denunciano che quellâaccordo à una
trappola e una presa in giro perchà se lo Stato si ritira come parte
in causa non à cosà per il Pubblico Ministero e i Giudici che godono
una propria autonomia quindi applicheranno lo stesso la legge non solo
contro i 20 che hanno accettato quellâaccordo ma anche ai 14 che
continuano la lotta e anche per tutti gli altri processi che subiranno
i Mapuche. Quella legge infame non à stata abrogata e continuerà ad
essere applicata ai Mapuche, agli anarchici Cileni in galera e a tutti
quelli che si oppongono con determinazione allo Stato Cileno che
continua ancora oggi ad essere governato con una costituzione militare
che ha dato lâimpunità ai responsabili del genocidio contro il popolo
Cileno e contro il popolo Mapuche dalla dittatura del boia Pinochet.
Finchà non cambierà questo stato di cosa, i padroni,i latifondisti il
capitalismo e le compagnie Cilene e stranieri continuerà lâoppressione
dei lavoratori, dei giovani, dei Mapuche. Lo Stato Cileno à stato
richiamato dalla Commissione dei diritti Umani dellâONU ben 77 per
aver violato i diritti del popolo Mapuche. Questo sciopero à riuscito
in gran parte a far conoscere ai Cileni e allâopinione pubblica
internazionale quale sono i motivi che hanno portato a questa
decisione estrema dove possono lasciarci anche la pelle,infatti sette
dei scioperanti sono ricoverati in ospedale in gravissime condizione
di salute. NONOSTANTE TUTTO LA LOTTA CONTINUA, i Mapuche oggi pià che
mai hanno bisogno di solidarietà e si deve alzare alto il grido di
condanna contro lo Stato Cileno e contro tutti quelli che fino ad oggi
hanno sfruttato e rubato le terre a questo popolo che NON SI ARRENDE E
CONTINUA LA LOTTA PER RECUPERARE LA PROPRIA TERRA.



Ass. Comitato lavoratori Cileni Esiliati

9 Ottobre 2010
da labperlanera@libero.it
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