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Hackit 2010

Dal 2 al 4 luglio si terrà l'Hackmeeting presso il C.S.A. La Torre di Roma. Un incontro delle comunita', delle controculture digitali e non, e delle individualita' che si pongono in maniera critica e propositiva rispetto all'avanzare delle nuove tecnologie, sempre piu' legate a doppio filo al controllo sociale, alle imprese belliche e alla commercializzazione di ogni spazio vitale. Tre giorni di seminari, giochi, feste, dibattiti, scambi di idee e apprendimento collettivo.
La presenza di Hackmeeting a Roma, non è un caso. Anche qui, infatti, si sta provando a forzare la frammentazione e l'autodistruzione dei movimenti sociali, guidando un processo di erosione delle sicurezze conquistate da percorsi trentennali di autonomia. Tornare con Hackmeeting significa mettere in crisi questi percorsi e riadattarli per resistere a questo sabotaggio subdolo.

In attesa di luglio, alcune realtà hanno organizzato degli eventi che si rifanno ai temi del meeting.

FAQ Hackmeeting:
Cosa è l'Hackmeeting - Come arrivarci - Dove dormire - Contatti

Orgoglio...de che?

A Roma anche il Pride sarà di destra. La colonizzazione del sociale da parte delle destre compie così la sua svolta a 360°. Sarà di destra dopo l'inserimento, nel percorso delle fiaccolate contro l'omofobia iniziato un anno fa, di strutture addirittura fasciste, ma sarà di destra anche perché la manifestazione nasce da un percorso non condiviso, che ha portato l'inserimento dei più vari contenuti in un appello creato senza confronto. Si dimostra così sulla carta una ampiezza di vedute, da parte di strutture e associazioni che si richiamano a ben altri vissuti nei fatti. Inoltre, non si possono scordare le provocazioni fasciste al Pride dello scorso anno, compiute da Casa Pound, che poi, con l'aiuto di alcuni esponenti della "sinistra", ha tentato di riabilitarsi sulla questione dell'omofobia. Per questo, collettivi, gruppi e associazioni antagonisti, sentendosi esclusi da tale prevaricazione (prevaricazione dovuta forse alla presenza del ben più lucroso Europride a Roma il prossimo anno?), hanno deciso di non partecipare al Roma Pride, ma di confluire in uno spezzone antifascista, antisessista e antirazzista al Pride nazionale a Napoli.

Approfondimenti:
Video promo del Pride nazionale
Iniziative a Napoli prima del Pride
Pride: siamo alla frutta!
Contro l'omonazionalismo: la critica della Butler

Arresti senza frontiere

Giovedi 10 giugno tre
giovani indipendentisti baschi
sono stati
arrestati a Roma da agenti della Digos mentre volantinavano.
I tre sono accusati dalla magistratura spagnola di essere membri dell'organizzazione giovanile Segi, messa fuori
legge
da Madrid nel 2007, e quindi sottoposti a ordine di cattura europeo.
Erano già scampati alla notte dei lunghi coltelli dello scorso novembre quando furono arrestati 34 giovani dei movimenti della sinistra basca 30 dei quali ancora in galera e vittime di soprusi e torture come riportato dai familiari.
I tre, nonostante non li sia imputato alcun reato se non l'appartenenza a Segi, si sono visti convalidare l'arresto e durante l'udienza di convalida hanno rifiutato l'estradizione. E' arrivato l'appoggio per gli attivisti da parte di varie associazioni e da una rete informale di persone che hanno indetto una conferenza stampa davanti Regina Coeli venerdi 11, durante la quale è stato chiesto l'asilo politico per Zurine, Fermin e Artzai.

R-esistenze migranti

Nel Centro di Identificazione ed Espulsione di Ponte Galeria, lager a tutti gli effetti, due detenuti hanno tentato di impiccarsi martedì 8 giugno, in rifiuto alla propria imminente deportazione. Ciò avviene in seguito alle violenze (e all'apertura di un nuovo processo per nove detenuti) che hanno subito le e i reclusi, dopo un'evasione avvenuta il 4 giugno. Lo stesso giorno era iniziato uno sciopero della fame in protesta.
Ma Ponte Galeria non è un caso isolato, a Milano si sta svolgendo infatti il processo per Joy, cui attiviste e attivisti hanno portato solidarietà, mentre rivolte e scioperi della fame si moltiplicano in tutta Italia.
A testimonianza ulteriore della vita insopportabile all'interno dei CIE, nei giorni del 28 e 29 maggio è stato vietato a giornalisti e avvocati l'ingresso a Ponte Galeria.

Approfondimenti:
- Feature precedente
- Iniziative di solidarietà
- Azione alla Sapienza per Joy

Sostegno agli attivisti ed alle attiviste della Freedom Flottilla

Lunedì 31 maggio l'esercito Israeliano ha attaccato la Freedom Flotilla uccidendo almeno 20 persone e ferendone altre. Dalle testimonianze di attivisti che si trovavano sulla Flotilla risulta che alcuni dei morti durante l'assalto israeliano sono stati buttati in mare.

La Freedom Flotilla è una flotta carica di aiuti umanitari, tra cui cemento, medicine, alimentari e anche case prefabbricate. Sulla nave erano presenti oltre 700 passeggeri di 40 nazionalità diverse, tra cui molte organizzazioni umanitarie, ma non solo. Sulla nave c'erano parlamentari, giornalisti, reporter, medici, e ong come Free Gaza Movement o European Campaign to end the Siege on Gaza.

La nave già nella giornata di domenica era stata circondata mentre stava cercando di raggiungere Gaza via mare.
In Turchia sono avvenute le prime manifestazioni anti-Israele, dopo la conferma che almeno 9 persone uccise sono di nazionalità turca, ma espressioni di solidarietà si sono diffuse in tutto il mondo.

L'attacco si è configurato come un atto di pirateria in quanto avvenuto in acque internazionali, a oltre 50 miglia dalle acque territoriali israeliane, e quello delle persone a bordo delle imbarcazioni come un sequestro in acque internazionali. Non si sono per altro avute notizie dai fermati dall'inizio dell'assalto alla scarcerazione.

Per sottolineare l'illegittimità dell'attacco, attiviste e attivisti si sono rifiutati di firmare l'atto di espulsione in cui si dichiarava l'ingresso illegale in Israele. Sono così rimasti in stato di detenzione, subendo violenze fisiche e psicologiche, per tre giorni. L'ultimo attivista italiano ancora non scarcerato, Manolo Luppichini, è rientrato giovedì 3 giugno in Italia.

Intanto Renata Polverini, lunedì 31 maggio, proprio dopo la notizia dell'attacco, ha ritenuto opportuno recarsi in visita di cortesia dall'ambasciatore israeliano, mentre nelle redazioni dei maggiori quotidiani italiani, dopo un primo momento di smarrimento, finalmente verso sera, ha visto la luce la libertà di stampa: quello che è accaduto il 31 maggio non è un attacco dell'esercito israeliano, non è un massacro, non è un sopruso, ma un incidente.

APPUNTAMENTI:

- Lunedì 31 Maggio alle ore 17.00 in tutte le piazze italiane è stato convocato un presidio contro Israele.
- Martedì 1 Giugno ore 16.30 appuntamento Facoltà di Architettura La Sapienza a Valle Giulia
- Martedì 1 Giugno ore 17.30 sit-in di fronte all'ambasciata d'Israele in Via Michele Mercati, 14

- Venerdì 4 Giugno h 17 Giornata di Mobilitazione Nazionale - Piazza della Repubblica

Per ulteriori notizie:

video: Immagini dell'attacco / Attacco alla nave della pace / Manolo Luppichini al rientro a Roma, video non censurato.

corrispondenze:in diretta dal porto israeliano di Ashdod; dal corteo di Roma; aggiornamenti da Tel Aviv.

link: Indymedia Italia | Infopal | Save Gaza | Electronic Intifada | Free Gaza Movement | Maan News

aggiornamenti:
- 2/6 Comunicato di solidarietà alla popolazione palestinese e sui fermi di stamattina

No Border Week: il CIE di Ponte Galeria in rivolta


4/6: Il CIE di Ponte Galeria si rivolta

Dal 21 al 29 di maggio le strade di Roma saranno attraversate da diverse mobilitazioni, tutte con un unico obiettivo rompere il muro del silezio attorno ai CIE e
raccontare alla città le proteste e le lotte dei e delle migranti reclusi, che da mesi si succedono con sempre maggiore intensità.

Chiudere tutti i CIE,
contrastare la società del controllo e le istituzioni repressive e razziste, sarà il filo conduttore delle iniziative diffuse in città, nelle quali ognuna e ognuno, individualmente o collettivamente, si potrà esprimere nel modo che considera più opportuno.

La settimana sarà attraversata da un presidio sonoro davanti al Ministero dell'interno (27 maggio), e si concluderà con un presidio sotto al CIE di Ponte Galeria (29 maggio), per portare ancora una volta la lotta davanti a quelle infami mura e per far sentire ai reclusi e alle recluse che non sono soli/e nella loro resistenza.

Per ulteriori informazioni: http://nocie.noblogs.org

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