Sede Milano

E' attivo il servizio CAAF per la compilazione del modello UNICO (50 €) e dei 730 (22 € singolo 40 € congiunto) per i tesserati.

E' possibile consegnare la documentazione alle RSA, in sede o direttamente al CAF telefonando allo 02 89421935 (zona Ticinese)

interno sede Milano

DECRETO INGIUNTIVO. SPI Roma

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TRIBUNALE DI MILANOSEZIONE LAVORORICORSO PER DECRETO INGIUNTIVO

La U.S.I.  – C.T. & S. di Milano, viale Isonzo n. 10, P. IVA 93009810420, in persona del Segretario Provinciale Sign. Sandro Bruzzese, rappresentata e difesa, giusta delega a margine del presente atto, dall’avv. Sergio Galleano ed elettivamente domiciliata presso il di lui studio in Milano, Corso Lodi n. 19, chiedendo che le successive comunicazioni vengano effettuate anche mezzo fax n. 02-59902564 ovvero a mezzo posta elettronica all’indirizzo Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. .premesso- che la U.S.I. - C.T. & S.di Milano risulta creditrice nei confronti della S.P.I. Società Cooperativa, con sede in Roma (RM), via di Porta Furba n. 79/81, in persona del suo legale rappresentante pro tempore, per l’importo complessivo di € 356,04=, a causa del mancato accredito delle quote sindacali che, in accordo con i propri lavoratori, si è obbligata a trattenere in busta paga e successivamente a versare alla sigla sindacale ricorrente;- che il credito vantato dalla U.S.I. - C.T. & S. risulta dalle buste paga corrispondenti al periodo tra gennaio 2007 e dicembre 2008 dei dipendenti signora Regina Buenafe, Patino Almarado, Candelario De Alvarado Victoria Cenception che hanno prestato servizio presso la sede operativa Coni di Milano, in Via Piranesi 10/12 ( docc. 1-2-3 );-che il summenzionato credito è certo, liquido ed esigibile e dello stesso si fornisce prova scritta proveniente dal debitore, così come risulta dalle buste paga, risultando dunque pacifica la legittimazione dell’esponente alla proposizione del presente ricorso.

Quanto sopra premesso, la U.S.I. - C.T. & S. di Milano, ut supra

CHIEDE

che l’Ill.mo Giudice adito voglia ingiungere alla S.P.I. Società Cooperativa, con sede in Roma (RM), via di Porta Furba n. 79/81, in persona del suo legale rappresentante pro tempore, di pagare entro e non oltre 40 giorni dalla notifica del presente atto, alla U.S.I. - C.T. & S. l’importo in linea di capitale di € 356,04=, oltre interessi legali maturati dal dovuto sino al saldo effettivo, nonché le spese del presente procedimento, come da nota allegata, oltre al 12,50% su diritti ed onorari per rimborso spese legali, oltre I.V.A. e 2% C.P.A., nonché successive occorrende.*****Ai fini della determinazione del contributo unificato ex D.P.R. 30 maggio 2002, n. 115, si dichiara che la presente causa è esente da versamento in quanto relativa a materia di Lavoro.*****

Si producono i seguenti documenti:1) Raccomandata  25.06.09 da Studio Galleano a S.P.I. Soc. Coop.2) buste  paga di Regina Buenafe;3) buste paga di Patino Almarado Leon Amado;4) buste paga di Candelario De Alvarado Victoria Cenception.Con osservanza.Milano, il 15 settembre 2009.(avv. Sergio Galleano)

IL GIUDICE

Visto il ricorso che precede, esaminati i documenti prodotti, letti gli articoli 633 e seguenti del c.p.c., ritenuta la propria competenza per valore e per territorio, per le ragioni di cui in narrativa ingiunge alla S.P.I. Società Cooperativa, con sede in Roma (RM), via di Porta Furba n. 79/81, in persona del suo legale rappresentante pro tempore, di pagare entro e non oltre 40 giorni dalla notifica del presente atto, alla U.S.I. - C.T. & S. di Milano, la somma di € 356,04= per capitale, oltre interessi legali maturati dal dovuto sino al saldo effettivo, nonché le spese del presente procedimento, che liquida in complessivi €             , di cui          €                      per spese, €                           per diritti ed €                per onorari, oltre 12,50% su diritti e onorari per rimborso spese generali, I.V.A. e 2% C.P.A., nonché le successive occorrende, fissando, ai fini dell’opposizione, il termine di giorni quaranta dalla notifica del presente decreto con l’avvertimento che, in mancanza di opposizione entro il predetto termine, si procederà ad esecuzione forzata.

Milano,

IL CANCELLIERE                                                                                          IL GIUDICE

UNICO ELENCO DOCUMENTI

1) Raccomandata  25.06.09 da Studio Galleano a S.P.I. Soc. Coop.

2) Buste  paga di Regina Buenafe;

3) buste paga di Patino Almarado Leon Amado;

4) buste paga di Candelario De Alvarado Victoria Conception.

TRIBUNALE DI MILANO SEZIONE LAVORO

Nota spese Nel ricorso per decreto ingiuntivo promosso da U.S.I. - C.T. & S. di Milano

CONTRO

S.P.I. Società Cooperativa***

Spese

Omissis

Totale

Con osservanza.

Milano, lì 15 settembre 2009

(avv. Sergio Galleano)   


 

Solidarietà internazionale. Svezia.

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Ricevuto da IWW: andrebbe inviato al maggior numero possibile di compagn*

APPELLO PER IL 2 AGOSTO 2010 DA PARTE DEL COMITATO DI DIFESA DI LAVORATORI/RICI DELLE PULIZIE

SOLIDARIETA’ AI LAVORATORI CHE LOTTANO CONTRO BERNS SALONGER  – STOCKHOLM, SVEZIA PER I LORO DIRITTI E LA DIFESA DEL POSTO DI LAVORO.


ACTION 1: telefonate di massa agli uffici della London & Regional alle 02,00/3,00 pomeridiane di lunedì 2 agosto 2010. vanno ugualmente bene anche le telefonate dopo le 3,00, se non riuscite a farlo prima. Dite alla London & Regional che chiedete che la Berns inizi immediatamente le negoziazioni con la SAC. In aggiunta, inviate anche e-mail alla London & Regional, sempre lunedì 2 agosto. Anche se la priorità va data alle telefonate
London & Regional Properties Limited 8th Floor, 55 Baker Street London W1U 8EW
Tel: +44 (0) 207 563 9000 begin_of_the_skype_highlighting              
e-mail: Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.
ACTION 2: presidio in forze alla sede della London & Regional venerdì 13 agosto 2010, dalle 4 alle 6 del pomeriggio.

SINTESI DELLA DISPUTA:
London & Regional Properties possiede la Berns Salonger company, con cui addett* alle pulizie appartenenti alla SAC sono in conflitto.

Da mesi, la SAC svedese è coinvolta in un duro confronto con il nightclub "Berns". Berns ha al suo attivo una celeberrima lista di maltrattamenti nei confronti dei/lle addett* alle pulizie. Gli/le addette lavorano per un numero disumano di ore, a volte 22 ore al giorno per 7 giorni, dormendo sul luogo di lavoro. Il principale Sindacato svedese (LO) non intende organizzare questi/e lavoratori/rici irregolari. La SAC invece ha organizzato con successo queste persone, creato una campagna in favore di migliori condizioni lavorative (salari più alti, diminuzione dell’orario lavorativo) e soprattutto per la dignità del personale. Il risultato di ciascuna lotta è stato che i responsabili della Berns hanno trasferito il personale da una sede all’altra.

Il personale aderente alla SAC ha lavorato in 3 diverse sedi della Berns negli ultimi 7 anni. Le condizioni lavorative sfociano il più delle volte in atti criminali. La SAC sostiene che la Berns ha la responsabilità di queste persone, provenienti da Bolivia, Perù, Mongolia e Cile, che venivano spostate da una sede all’altra per evitare che il sindacato potesse agire nei confronti della società per attività antisindacale. La Berns ha dato alla compagnia NCA in sub-appalto la gestione della sua attività. La NCA, ha licenziato tutto il personale della Berns a suo dire, per “problemi economici”.

La Berns ha bisogno di altro personale; ha tentato di apparire rispettabile dicendo che avrebbe riassunto alcuni/e addett* licenziat* offrendo loro di continuare a lavorare. Il personale aderente ai sindacati è stato però tagliato fuori da ogni ricollocazione.
Dopo mesi di lotta I nodi vengono al pettine. DJ ed altri artisti hanno rifiutato di esibirsi al Bern, costringendoli la società a cancellare le serate già in programma. La Bern, ha iniziato una campagna mediatica diffamatoria, definendo la SAC come una mafia che non si interessa dei/lle lavoratori/rici e punta con la sua azione sindacale, solo a trarre profitto.

La SAC:
“Ci appelliamo alla solidarietà internazionale.
La SAC svedese è impegnata in una delle più grandi lotta degli ultimi 10 anni, in Svezia. Centinaia di compagni/e, sono state coinvolte nei picchetti.
Dal 26 febbraio 2010 ad oggi ci sono stati due picchetti settimanali.
La compagnia con la quale stiamo lottando a difesa dei lavoratori, è la Berns Salonger, proprietà della britannica London Regional.
Chiediamo il sostegno alla lotta".

Il comitato di difesa di lavoratori/rici, è una rete di addetti alle pulizie, lavoratori/rici e militanti che ha supportato I lavoratori migranti nelle lotte londinesi per i loro diritti e un giusto trattamento e per un salario minimo garantito.

La miglior forma di difesa è la solidarietà e dobbiamo unirci per sostenere i nostri compagni svedesi.
Lunedì 2 agosto 2010.

 

Estorsione a ditte pulizie treni. Arrestato ...... Salpas - Orsa

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Un sistema consolidato scoperta estorsione a ditte pulizie treni. negli anni: 130 mila euro in mazzette

Scioperi «pilotati» per avere il pizzo:

In manette un dirigente sindacale e un sedicente «ispettore della qualità», due denunciati.

MILANO - E' scattata l'operazione «Treni puliti». E non soltanto dai rifiuti lasciati dai viaggiatori, ma da un marciume ben peggiore: quello della corruzione. La Polizia ferroviaria ha arrestato in flagranza, mentre incassavano mazzette, il segretario nazionale aggiunto del Salpas - Orsa, Pasquale Maio, 46 anni, e un dipendente delle Fs di Milano, Walter Di Bona, 43 anni, che si spacciava per «ispettore della qualità». Denunciati il 59enne segretario nazionale del Salpas, Claudio Fiorenza, e il tecnico della segreteria nazionale Martino Maio (fratello di Pasquale), 42 anni. Pasquale Di Maio è stato filmato fuori dalla stazione Rogoredo a Milano, mentre riceveva una busta contenente 10mila euro da un dirigente della ditta estorta. Di Bona è stato invece immortalato fuori dalla Stazione centrale di Milano con una busta contenente 2mila euro. Per tutti l’accusa è di estorsione in concorso, per una cifra complessiva, in tre anni, di circa 130mila euro.

IL RICATTO - Secondo la squadra di polizia giudiziaria del Compartimento i quattro, tutti incensurati e residenti tra Milano e provincia, avrebbero chiesto il «pizzo» a quattro ditte (la bergamasca Dussmann Service Srl, la C.S.I. Srl di Roma, la Berruti Federico e figlio Srl di Alessandria e La Pulizie ed affini Spa di Brescia) che si erano appena aggiudicate, quasi sempre al ribasso, l’appalto per le pulizie di stazioni e treni. Se il titolare si rifiutava, i sindacalisti minacciavano di scatenare scioperi e bloccare il lavoro: le mobilitazioni avrebbero portato a un disservizio che avrebbe poi fatto scattare le penali da parte del Gruppo Fs. Non solo: Di Bona, il finto «ispettore», contribuiva alla pressione sui vertici delle aziende taglieggiate, sostenendo di poter evitare di far scattare i controlli del Gruppo Fs sulle effettive pulizie dei treni. Sempre se si pagava, ovviamente: 800 euro al mese.

GLI SCIOPERI «PILOTATI» - A far scattare l’indagine, coordinata dal Pm di Milano Renna, è stata una denuncia fatta nell’inverno del 2009 dall’azienda Dussmann (gruppo tedesco) ai dirigenti del Comparto sicurezza delle Ferrovie, che si sono quindi rivolti alla Polfer.

Dalle intercettazioni ambientali e telefoniche è emerso, secondo gli investigatori, un vero e proprio «sistema radicato da anni» gestito dagli indagati che ricattavano sistematicamente le aziende venditrici, chiedendo da mille a 5mila euro mensili a seconda dell’importanza delle ditte.

In pratica, o si pagava la tangente o scattava lo sciopero «pilotato», come quello organizzato il 31 marzo scorso dai dipendenti della ditta C.S.I, subappaltatrice della ditta Mazzoni, in Stazione Centrale. Dietro le motivazioni ufficiali, legittime e per problemi talvolta davvero esistenti (in effetti i lavoratori della C.S.I. non ricevevano lo stipendio da due mesi), secondo gli inquirenti c'erano le pressioni fatte dagli indagati sui dirigenti delle ditte, per scopi puramente personali.

SEMPRE GLI STESSI DIPENDENTI - «Hanno sfruttato il loro ruolo di rappresentanti sindacali non per tutelare i lavoratori ma per arricchire loro stessi», afferma Angelo Laurino, che guida la Squadra di Pg della Polfer milanese. I quattro, «tutti con un alto tenore di vita», a seconda delle necessità, manovravano a loro piacere i dipendenti delle ditte in questione. Dipendenti che erano sempre gli stessi, malgrado cambiassero i nomi delle ditte, e quasi tutti iscritti al Salpas. Chiedevano loro per esempio di fare gli assenteisti mettendosi senza ragione in malattia, oppure di lavorare poco e male e di dare la colpa alla carenza di materiali a disposizione per le pulizie sui treni. Il sospetto degli investigatori è che ci possano essere stati altri episodi estorsivi, anche nei confronti di altre ditte che avevano vinto appalti fuori dalla Lombardia.

MORETTI: «UNA BRUTTA PAGINA» - «È una brutta pagina», è il commento dell'amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato, Mauro Moretti. Fs «sarà parte offesa sia nei confronti di chi prendeva soldi, sia contro le ditte coinvolte». Per Moretti «è grave che l’Orsa non abbia avuto strumenti interni per controllare la situazione» e, in generale, quella delle ditte ricattate «è una situazione scandalosa che dobbiamo debellare completamente.

I rappresentanti dei lavoratori non si dovrebbero prestare a certe cose». In una nota di Fs si parla di «un rapporto incestuoso, tra sindacati e aziende, tenuto sotto osservazione dal Gruppo Fs, il quale si costituirà parte offesa sia contro i sindacalisti Orsa, sia contro le stesse ditte di pulizia che, nel corso degli anni, hanno taciuto, non reagendo e subendo in silenzio ricatti e minacce», danneggiando «in primis i clienti viaggiatori e, con loro, lo stesso Gruppo Fs, sia sotto il profilo economico che dell'immagine». Appresa la notizia dei provvedimenti contro i quattro, l’Orsa, a cui il sindacato fa capo, ha già comunicato di aver preso le distanze dal Salpas.
Redazione online Corriera della Sera.

   

USI/SIPRO. Vertenze in corso

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Comunicato sindacale.

Oggi alle ore 11,30, si è chiusa la vertenza per danno esistenziale tra il nostro associato ........ e la SIPRO.

Dopo un periodo di comportamenti della Società confinanti al Mobbing, il lavoratore nostro associato, assistito dallo studio legale Galleano del foro di Milano, decideva presentare ricorso contro la Società SIPRO, per una serie di comportamenti rasenti al lecito, la Società si difendeva sostenendo un comportamento legittimo.

Il giudice del lavoro dottoressa Mennoni, invitava la società a trovare una soluzione prima della discussione di merito e la conseguente sentenza.

La società, il lavoratore decideva d’accordarsi con un risarcimento danno a favore del lavoratore per € ……………….., e così nel giro di pochi mesi la vicenda SIPRO/............., si chiude.

Rimangono aperti con la Società una serie di contenziosi che vanno:

a)       Dalle ferie forzate imposte ai lavoratori nel mese di giugno e luglio 2010, dove sono coinvolti circa 20 nostri associati;

b)        Errata retribuzione su diversi elementi retributivi e di mancato salario che in alcuni casi sfiora le 3.000 €uri in un periodo di circa 3/4 anni, dove vede coinvolti circa 30 nostri associati.

Questi due nuovi fronti del contenzioso, sono in fase di soluzione, poiché sono già stati fatti tutti i passaggi per il riconoscimento del dovuto.

La Società SIPRO, dovrà decidere se andare in giudizio e concordare quanto dovuto ai singoli lavoratori.

P. la segreteria

B. Sandro

 

 

Licenziamento illegittimo. Malattia causata da mobbing

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Licenziamento illegittimo se periodo di comporto è stato superato per malattia causata da mobbing

La Corte di Appello di Firenze, con sentenza 155/2010, ha stabilito che è illegittimo il licenziamento intimato ad una lavoratrice sul presupposto di aver superato il cd. periodo di comporto se risulta provato, anche attraverso CTU, che la malattia che ha causato il superamento del predetto periodo è stata cagionata da demansionamento illegittimo e da fatti integranti mobbing e bossing.

Ne consegue che oltre alla indennità sostituitiva di reintegra la lavoratrice ha diritto anche al risarcimento del danno.

(Autore: Francesca Bertinelli)

 

 

   

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