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pescara / diritti e libertà giovedì marzo 12, 2009 12:11 scritto da indy_abruzzo_collective

Non vedo nessun Dio quassù (Yuri Gagarin)

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E' sotto gli occhi di tutti l'arrogante ingerenza del Vaticano nelle questioni politiche e sociali che riguardano la vita di tutte e tutti, e non è un mistero che la politica di destra e di sinistra sia completamente succube delle prese di posizione delle gerarchie ecclesiastiche.

A Pescara, l'affissione autorizzata di manifesti atei ha creato tanto scalpore da riuscire ad unire tutti, dai fascisti ai democratici.

Così mentre Padre Giulio Tam [il prete che dichiarò: "la tunica è solo una camicia nera più lunga"], sfila a Bergamo con Forza Nuova, benedendo i fascisti con il saluto romano, stupisce poco la recente affinità che il Partito Democratico e il movimento d'estrema destra Forza Nuova hanno inaugurato nella comune battaglia intrapresa contro i manifesti atei affissi nelle strade di Pescara.

Un Partito Democratico per nulla imbarazzato di schierarsi al fianco di un movimento neofascista che ha ribattuto alla campagna atea con uno striscione che recitava: "La buona notizia è che dio esiste, quella cattiva è che si vergogna di aver creato i rom".

Non importa se il numero di cattolici continua a diminuire, negare l'esistenza di Dio non è permesso, è offensivo, osceno, ed è il pretesto per i neofascisti di cavalcare e fomentare l'ondata razzista che sta sommergendo l'Italia, i manifesti vanno rimossi, e chiesa, fascisti e democratici sono più che mai uniti in questa battaglia.

Così capita che mentre i manifesti atei vengono vietati perché "offendono la sensibilità dei credenti", la società dei trasporti "Holiday Bus" di Lanciano replica alla campagna della Uaar, applicando su tutti i mezzi della società [tra cui anche 13 scuolabus] la scritta: "Gesù è risorto, con lui goditi la vita".


Approfondimenti:

/ Uscire dal Gregge / UAAR / Osservatorio sul Vaticano /

italia / repressione lunedì gennaio 26, 2009 18:53 scritto da indy_abruzzo_collective

 

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Mentre la classe politica si appresta a votare al Senato il ddl 733, parte di un insieme di norme (alcune delle quali già approvate) note come "Pacchetto Sicurezza", gli effetti del disegno politico xenofobo stanno determinano la fascistizzazione di una società già fortemente repressiva ed autoritaria, attraverso una deriva securitaria che introduce norme razziste e discriminatorie soprattutto nei confronti dei migranti.

Così mentre le libertà di tutti e tutte si riducono, ed attraverso la creazione mediatica delle "emergenze" si tenta di far apparire come necessario il delirio securitario, c'è chi ne paga le conseguenze dirette.

A Porto d'Ascoli, una donna di 43 anni, probabilmente clandestina, muore tentando la fuga durante un controllo di polizia nell'opificio dove lavorava in nero, cadendo dal tetto in eternit dello stabile.

A Sulmona invece nel tristemente famoso "carcere dei suicidi", chi è privato della sua libertà è costretto a vivere in condizioni inumane.
E' di pochi giorni fa la notizia dell'ennesimo tentativo di suicidio [1 - 2] di un ragazzo di 22 anni che dopo aver ingerito del disinfettante ha cercato di tagliarsi la gola.

Non si parla mai di sicurezza, invece, quando gli interessi economici di chi devasta intere aree naturali mettono a rischio la vita di chi nei territori ci vive. Non è "emergenza sicurezza" la scoperta a Bussi della discarica più grande d'Europa ricca dei più pericolosi veleni in circolazioni, così come non lo è la costruzione del Centro Oli ad Ortona, mastodontico impianto che, se costruito, avrà un fortissimo impatto ambientale.

Non si parla di "emergenza sicurezza" neanche di fronte alle continue morti sul lavoro, ben 11 al minuto nel 2007, l'ultima delle quali risale al 27 gennaio, quando un operaio della provincia di Pescara è morto nel cantiere dove lavorava.

La loro sicurezza uccide.

chieti / ecosistemi mercoledì settembre 24, 2008 12:44 scritto da indy_abruzzo_collective

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Il Governo, ignorando completamente la gravissima emergenza ambientale della discarica più grande e pericolosa d'Europa (quella di Bussi), in un documento  ha stabilito che Abruzzo e Basilicata debbono essere considerate regioni dedicate all'energia fossile, dando il via libera di fatto alla costruzione di raffinerie, pozzi e oleodotti per il 35% del territorio abruzzese coperto da permessi estrattivi.

Mentre in Basilicata, a 15 anni dall'insediamento dell'ENI per l'estrazione del petrolio appaiono a tutte e tutti gli effetti devastanti di quell'impianto che "non porta ricchezza" e non risolve il problema del lavoro, il presidente del consiglio comunale di Ortona Remo di Martino, il signor "ti sparo in bocca", esulta alla notizia del blocco del ricorso al T.A.R. del WWF, che chiedeva la sospensione dell'iter per la costruzione del Centro Oli ad Ortona, ricorso giudicato dal T.A.R. "sbagliato e inammissibile".

Nelle poche righe della sentenza, il T.A.R. afferma testualmente che l'interesse energetico è di pari valore (se non superiore) alla salute pubblica. Che quest'ultima fosse da sempre ostaggio degli interessi economici e politici è una verità senza tempo, ma averlo affermato in una sentenza è un ulteriore conferma del ruolo servile dei tribunali di stato.

abruzzo / diritti e libertà venerdì agosto 29, 2008 01:08 scritto da imc_abruzzo_collective

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A due anni dalla chiusura di Indymedia Italia, a un anno dalla nascita del primo nodo locale e ad un mese dell'apertura dell'aggregatore italiano, anche Indymedia Abruzzo riapre.

Concluso il process per l'affiliazione al network internazionale, il nodo abruzzese di Indymedia è ora online con l'url definitivo http://abruzzo.indymedia.org e verrà aggregato con gli altri nodi in lingua italiana nella pagina http://italy.indymedia.org

Continueremo ad organizzare tour in giro per l'Abruzzo, per raccontare la filosofia dell'open publishing e per discutere insieme dell'informazione indipendente.
Rinnoviamo a tutti e tutte l'invito a partecipare al progetto iscrivendovi alla mailing-list di gestione [imc-abruzzo@lists.indymedia.org] e pubblicando in prima persona sia le notizie sull'openwire che gli appuntamenti in agenda.

Potete contattarci utilizzando il modulo contatti e tenervi aggiornati con le notizie pubblicate utilizzando i nostri feed
abruzzo / diritti e libertà martedì agosto 26, 2008 14:34 scritto da imc_abruzzo_collective

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In abruzzo, si tenta di scrivere, di partecipare e di comunicare.
Situazioni di conflitto dislocate [pescara - bussi - ortona - marsica], rendono la condivisione delle informazioni necessaria, e in molti si arrangiano come possono, invadendo qualsiasi spazio che sulla rete permette lo scambio di notizie, informazioni, commenti, e idee.

Purtroppo per loro, non tutti gli strumenti sono buoni, utili e soprattutto sicuri, così capita che chi pensa di utilizzarli per esprimere il proprio pensiero si ritrova a fare i conti con guai giudiziari.
E' il caso di PrimaDaNoi.it. Il giornale online, l'8 luglio 2008, con un comunicato informa i propri lettori ed utenti, che in seguito alle molte querele ricevute "soprattutto da politici e amministratori" offrirà tutti gli strumenti necessari alla polizia postale per tracciare e risalire ai responsabili dei commenti, augurandosi che "possano fioccare condanne esemplari" e valutando addirittura la possibilità di "costituirsi parte civile contro tutte quelle persone che con commenti offensivi e diffamatori non hanno fatto altro che ledere la loro immagine e produrre un detrimento per la loro testata."

abruzzo / altro giovedì luglio 24, 2008 13:50 scritto da indy_Abruzzo_collective

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Pescara 14 luglio, giunge la notizia dell'arresto del presidente della Regione Abruzzo, Ottaviano del Turco.
Il governatore è accusato di associazione a delinquere e truffa, nell'ambito di un'inchiesta svolta dalla guardia di finanza di Pescara sulla sanità regionale che coinvolge diversi assessori regionali e alcuni esponenti politici di primo piano. Oltre a Del Turco sono finiti in carcere anche il segretario generale della Presidenza della Giunta regionale ed ex segretario regionale socialista, Lamberto Quarta, il neo assessore alle Attività Produttive, Antonio Boschetti (Pd), il capogruppo regionale del Pd, Camillo Cesarone, l'ex manager della Asl di Chieti, Luigi Conga, e Gianluca Zelli ex funzionario del gruppo di cliniche private di Vincenzo Angelini. Proprio Angelini avrebbe collaborato all'inchiesta sulla malasanità in abruzzo per una vendetta “perchè si stavano tagliando posti letto e soldi ai privati" nonostante in passato Del turco si fosse impegnato per promulgare una legge sull'accreditamento della sanità privata

Per gli indagati le accuse vanno dall'associazione per delinquere, riciclaggio, concussione, corruzione, alla truffa aggravata, falso e abuso d'ufficio. Tra questi ritroviamo il già noto assessore del PdCI Fernando Fabbiani che si era tristemente distinto per aver introdotto in Abruzzo la delibera 583 che portò nella regione l'apprendistato professionalizzante prima che in ogni altra regione italiana.

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