Discariche e manganelli

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SABATO 21 GIUGNO: LA MARCIA DEI 1000 Sì DA ACERRA A NAPOLI

CHIAIANO E' SOLA? FIRMA L'APPELLO IN SOLIDARIETA' CON LA POPOLAZIONE DI CHIAIANO E CONTRO IL DECRETO RIFIUTI

Non ha perso tempo il governo Berlusconi a gettare via la maschera democratica e far sentire alle popolazioni campane il vento della repressione con cariche e arresti contro chi manifesta mentre vengono graziati i veri responsabili del disastro ambientale (vedi alla voce Bassolino e Impregilo).
Mandato via il commissario De Gennaro, adesso i pieni poteri sono stati affidati al capo della protezione civile, Guido Bertolaso, che dopo esser scappato dalla Campania circa un anno fa a seguito delle proteste causate da un piano rifiuti scellerato è stato nominato sottosegretario all'emergenza rifiuti in modo da poter completare la sua opera. Ricordiamo che De Gennaro fu costretto a chiudere molte delle discariche aperte dal suo predecessore perchè pericolose.

:::La voce di Chiaiano:::

E' attivo, a Chiaiano, un mediacenter che trasmette rispettando il seguente palinsesto .
10 giugno_sospesa l'attività del mediacenter
12 giugno_ripresa l'attività del mediacenter

-> Segui la diretta audio e il canale tv
-> Ascolta le registrazioni audio dal sito di RadioLina.
-> Raccolta post con foto e video sulla manifestazione del 1 giugno
-> Tutti i post su Chiaiano
-> E' disponibile gratuitamente SPAZZAKIT: la complilation audio_video_foto_testi_web a cura dei media indipendenti campani.

:: Approfondimenti ::

[ ChiaiaNoDiscarica.it | RifiutiZero | Global project_Napoli ]
13 giugno 2008: nuovo decreto per l'emergenza rifiuti in Campania _ emendamento del pd: fondi Cip 6 per gli inceneritori in Campania.
Sul decreto per i rifiuti: il testo - i codici CER - la bocciatura dell'UE - le critiche del prof. Ortolani.
Il Comitato di Chiaiano condanna le dichiarazioni di Berlusconi.
Sulla cava: 8 giugno aggiornamento indagini - comunicato stampa: falsa idoneità della cava.
Elenco e mappa dei siti scelti per le discariche.
L'elenco dei veleni che da oggi si possono smaltire in discarica.

::: Aggiornamenti dai presidi per la difesa del territorio :::
(notizie aggregate attraverso i tags per località)

Le discariche previste dal nuovo decreto
[ Andretta (Av) | Cava Mastroianni a Torrone (Ce) | Chiaiano (Na) | Ferrandelle a Santa Maria la Fossa (Ce) | Sant'Arcangelo Trimonte (Bn) | Savignano Irpino (Av) | Serre (Sa) | Terzigno (Na) ]

:: Le altre discariche ::
[ Lo Uttaro (Ce) | Pianura | Pisani | Taverna del Re | Carinola | Carabottoli | Aversa | Gianturco | Tre Ponti | San Giorgio a Cremano | Marigliano | Ariano Irpino | Villaricca ]

piROMani!

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piROMani!

Dopo una campagna elettorale incentrata e vinta sul tema della "sicurezza", le conseguenze non si fanno attendere.

A Roma Alemanno chiede un commissario per "l'emergenza nomadi". A Milano il prefetto Gian Valerio Lombardi viene investito di "poteri speciali" e nominato commissario straordinario per l’emergenza rom ad un solo giorno dall'insediamento del nuovo ministro degli interni Roberto Maroni. Nel paese parte la caccia al rom.

A Ponticelli (Napoli) campi rom vengono dati alle fiamme, dopo essere stati sgomberati come rappresaglia di un presunto tentativo di rapimento di una bambina da parte di una ragazza rom di 16 anni. Le forze di polizia si limitano a sorvegliare dall'esterno che nessuno entri (sic!) nel campo incendiato. Nella situazione napoletana si intrecciano gli sfoghi razzisti di una popolazione caricata d'odio con gli interessi immobiliari che preferirebbero il campo sgombro dagli insediamenti nomadi: l'area è infatti molto vicina ad un comparto di edilizia privata dove dovrebbero sorgere - tra le altre attrezzature - le residenze destinate ai dipendenti del nascituro Ospedale del Mare.

Processo al Sud Ribelle

Il 24 Aprile alle 19:05, dopo circa 2 ore di camera di consiglio, la sentenza:
tutti gli imputati sono stati assolti da tutti i capi d'accusa!!!
TUTTI A CASA!!!

[ftr da indycalabria]

Dopo oltre 3 anni di udienze, il processo al Sud Ribelle, che vede imputati 13 compagni, tra cui molti attivisti di Cosenza, provenienti da diverse realtà di movimento, arriva al suo epilogo.A sette anni dal suo avvio, la vicenda della "Rete Meridionale del Sud Ribelle", sta per giungere la sentenza di primo grado.

Il 23 aprile è prevista, infatti, l'ultima giornata dedicata alle arringhe difensive, mentre giovedì 24 aprile la Corte d'Assise del Tribunale di Cosenza si pronuncerà in merito ai complessivi 50 anni di carcere e 26 di libertà vigilata richiesti dal PM Domenico Fiordalisi.

La casa è un diritto di pochi [ftr da indyroma]

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Dopo aver simbolicamente occupato un palazzo a Via Carlo Ludovico Bragaglia per 24h, domenica 6 aprile, il Blocco Precario Metropolitano ha portato la protesta nel centro di Roma, a p.za San Marco, organizzando una tendopoli per denunciare la perenne precaria situazione abitativa romana.
La tendopoli è stata violentemente attaccata la mattina dell' 8 aprile alle 5:30: 9 fermi, tramutati in arresti, probabilmente malmenati in caserma, verranno processati per direttissima mercoledi.

Prossime iniziative

* assemblea cittadina mercoledi ore 17 a P.za San Marco (Roma)

Approfondimenti su Indymedia Roma

Millepiani di comunicazione indipendente

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Indipendent Ways 7-8-9 marzo

Al Laboratorio Millepiani una tre giorni di incontri e confronti su autoproduzioni, copyleft e media indipendenti. Un fine settimana per condividere saperi ed esperienze delle realtà indipendenti campane e non solo.
Venerdì 7 marzo l'inaugurazione dell'Internet Point Popolare e della Libera Officina PC. Tutti i dibattiti e gli interventi della tre giorni saranno ascoltabili in streaming su Radiossina e Radiolina.
Leggi il programma e tutte le info

Mo' basta!!! [ftr da indycalabria]

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Il processo al Sud Ribelle si avvia verso la chiusura

Dopo oltre 3 anni di udienze, il processo al Sud Ribelle, che vede imputati 13 compagni, tra cui molti attivisti di Cosenza, provenienti da diverse realtà di movimento, arriva al suo epilogo. Il PM Fiordalisi sferra il suo colpo finale nel tentativo di tradurre i propri teoremi accusatori nei loro confronti in anni di galera. E' stato fatto nell'analogo processo di Genova , lo si vuole riproporre ora anche in quello di Cosenza. Gli scenari in cui sarebbe maturato l'impianto accusatorio elaborato dal "bravo" Fiordalisi, sono quelli delle giornate di Napoli e Genova nel 2001. I capi di accusa a carico dei 13 attivisti - dal sapore tragicomico e straordinariamente inverosimile perché si basano su una serie confusa di video, intercettazioni e testimonianze opportunamente risistemati e riformulati secondo un criterio accanitamente persecutorio - sono di cospirazione politica mediante associazione al fine di turbare l'esercizio delle funzioni del governo, effettuare propaganda sovversiva e sovvertire violentemente l'ordinamento economico costituito nel nostro Stato, sopprimere la globalizzazione dei mercati economici, alterare l'ordinamento del mercato del lavoro.

Leggi il testo completo e gli approfondimenti su Indymedia Calabria

:: COME ARRIVARCI ::
- da Napoli
- da Salerno

Un altro anno di monnezza

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i teppisti di chiaiano

"L'emergenza rifiuti in Campania durerà altri undici mesi". Giuliano Amato, nel prorogare il commissariato straordinario di governo, ha smesso i panni del ministro dell'interno e vestito quelli dell'indovino.

Non poteva concludersi in modo peggiore il 2007 per le comunità Campane che, con più mobilitazioni, avevano chiesto la fine della gestione commissariale dello smaltimento dei rifiuti, capace di produrre, in quindici anni, soltanto danni e malaffare.

Un secolo di sconto

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Il 14 dicembre la Procura di Genova, presieduta dai giudici Devoto, Gatti e Realini, ha condannato 24 dei 25 imputati accusati di devastazione e saccheggio per i fatti del luglio 2001. Le pene, molto pesanti, vanno dai 6 agli 11 anni per i 10 condannati per devastazione e saccheggio; per i restanti 14 imputati pene dai 5 mesi ai 2 anni e mezzo, dato che i loro reati sono stati derubricati a danneggiamento e lesioni a pubblico ufficiale. Ad uno degli imputati, considerata la posizione in piazza Alimonda, sono stati dati 5 anni, senza tener conto della particolare situazione di Via Tolemaide. Una assoluzione.

Azioni di solidarietà a favore di Avni Er e Zeynep Kiliç

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Si è svolta il 13 Dicembre una manifestazione a Largo Arenula a Roma presso il Ministero di Grazia e Giustizia per chiedere che venga negata l’estradizione dei due militanti turchi del DHKC arrestati tre anni fa nel territorio Italiano.
Avni Er e Zeynep Kiliç, in carcere dal primo aprile del 2004, sono stati condannati rispettivamente a 7 e 5 anni di reclusione per partecipazione ad associazione terroristica internazionale. Il DHKC è stato infatti inserito nella Black List delle organizzazioni terroristiche internazionali approvata nel 2002 dall’UE. L’arresto deriva dall’applicazione dell’articolo 270 bis e dalla sua estensione in seguito agli attentati dell’11 settembre, con una formulazione che come hanno denunciato anche associazioni come i Giuristi Democratici “appare non sufficientemente determinata con riferimento alla nozione di terrorismo e, dunque, tale da farvi ricomprendere anche le situazioni di opposizione sociale e politica”.
Avni e Zeynep non sono infatti accusati di aver preso parte ad alcuna azione cruenta, la loro militanza si limitava alla diffusione nei paesi europei di informazione sulle tremende condizioni carcerarie a cui sono sottoposti i detenuti nelle carceri speciali turche di tipo F e sulla resistenza dei prigionieri politici contro di esse.

17 novembre 2007: tornando a Genova

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La storia siamo noi: un appello alla MOBILITAZIONE DI TUTT* il 17 novembre a Genova

Sabato 17 Novembre, a distanza di sei anni dalle mobilitazioni contro il Global Forum e il G8, siamo tornati a Genova a ribadire con la nostra presenza fisica nelle piazze che non siamo disposti a guardare silenti lo stravolgimento della memoria, che non permetteremo che la storia si riscriva nei tribunali.
Intanto che si affonda nel silenzio di un paese addormentato la commissione di inchiesta, noi non smetteremo di ricordare e raccontare quello che successe in quei mesi. Essere tornati a Genova oggi significa soprattutto ribadire che gli avvenimenti di quei giorni appartengono a ciascuno di noi, significa contrapporre la storia sociale al revisionismo del potere.
La complessità e la diversità delle forme di protesta messe in campo per contestare le decisioni prese dai padroni del mondo non possono essere ridotte ad un unico infamante teorema accusatorio, in cui la sola presenza in piazza è perseguibile come un reato.
Perchè Genova non è stata solo il terrore in divisa ma anche l'energia e la determinazione di centinaia di migliaia di persone che credevano in un altro mondo possibile.
25 persone non possono pagare per qualcosa di cui siamo stati protagonisti tutt*!

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