toscana / repressione venerdì 01 febbraio, 2008 19:40
A Firenze il13 maggio 1999, una manifestazione in occasione dello sciopero generale indetto dai sindacati di base contro la guerra nei Balcani veniva interrotta da una pesantissima carica della polizia (lacrimogeni ad altezza uomo e un sacco di botte) schierata sul Lungarno diversi metri prima dell'ambasciata americana, dove doveva concludersi il corteo.
Il video delle cariche mostra i calci dei fucili usati come manganelli, teste rotte e un accanimento impressionante su persone inermi.
Nonostante i manifestanti fossero palesemente parte lesa, in 13 sono stati condannati ad una pena incredibile: 7 anni per resistenza aggravata, il doppio di quanto aveva chiesto il pm.
Perché le teste resistono ai manganelli quando vengono colpite!
L'enormità di questa pena è stata possibile grazie al decreto Melandri-Amato (quello approvato dopo la morte del poliziotto a Catania), che ha aumentato le pene previste per i reati contro gli agenti in servizio durante manifestazioni sportive... e che dallo stadio vengono adesso applicate alla piazza.
Questa sentenza riguarda tutti.

Link utili:
:: comunicato stampa - sentenza 13 maggio Compagne e compagni di Firenze
:: Video delle cariche su indymedia su ngvision
:: Rassegna stampa
:: http://www.inventati.org/13maggio99/

Altri Comunicati
:: 13 condanne a 7 anni per resistenza! Movimento Antagonista Toscano – Confederazione Cobas
:: Prove di distruzione dell’antagonismo Collettivo liberate gli orsi Pistoia
:: Aggravante politica e punizione collettiva Cantiere sociale K100fuegos, Cpa Firenze Sud, , Voci dalla Macchia, Rete Collettivi Studenti medi fiorentini, Collettivo Politico di Scienze Politiche, Collettivo FuoriLOGO di Economia
:: 91 anni di condanna contro i NoWar fiorentini Rete nazionale Disarmiamoli!
:: Solidarietà ai compagni condannati Voci dalla Macchia

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italia / repressione lunedì 28 gennaio, 2008 15:12
Dopo oltre 3 anni di udienze, il processo al Sud Ribelle, che vede imputati 13 compagni, tra cui molti attivisti di Cosenza, provenienti da diverse realtà di movimento, arriva al suo epilogo. Il PM Fiordalisi sferra il suo colpo finale nel tentativo di tradurre i propri teoremi accusatori nei loro confronti in anni di galera. E' stato fatto nell'analogo processo di Genova, lo si vuole riproporre ora anche in quello di Cosenza.

Leggi la feature completa sul sito: indycalabria.indivia.net
toscana / ecosistemi domenica 06 gennaio, 2008 13:02

Il presidio permanente contro l'inceneritore di Montale, iniziato il 1 agosto 2007, si trova oggi sotto minaccia di sgombero.

Presidio permanente contro lIl 3 maggio 2007 l'ARPAT effettua un prelievo dei fumi emessi dall'inceneritore di Montale (Pistoia). Nello stesso periodo una indagine simile viene fatta da una ditta privata per conto del CIS, il consorzio che gestisce l'impianto, che fa capo ai Comuni di Agliana, Montale e Quarrata.
A fine maggio sono pronti i risultati delle analisi commissionate dal CIS, ma non vengono pubblicizzati. Viene però dato incarico ad una ditta specializzata di svolgere un lavoro di "manutenzione" da terminare prima dell'arrivo dei risultati delle analisi dell'ARPAT.
Il 17 luglio vengono resi noti i risultati delle analisi dell'ARPAT che mostrano un livello di emissioni dannose ben superiore alle norme di legge. Nonostante i lavori fatti e nuove analisi, i risultati non cambiano e gli inquinanti (diossine e furani) emessi dall'inceneritore sono sempre oltre i limiti. In pratica l'impianto è stato fatto funzionare da maggio a giugno pur sapendo che stava continuando ad avvelenare l'aria e il suolo.

Il 1 agosto, viene promosso, da un raggruppamento che raccoglie abitanti della zona, collettivi politici, comitati popolari ed associazioni ambientaliste, un presidio permanente informativo contro la riapertura ed il raddoppio dell'inceneritore/ termodistruttore di Montale. Il presidio, intitolato a "Giulio Maccacaro" (tra i fondatori di Medicina Democratica), ha portato avanti per questi mesi una lotta fatta di assemblee, cene, ed altro e nonostante un allagamento, la mobilitazione è non è mai venuta meno.

L'amministrazione pubblica, nonostante la protesta, ha autorizzato alla fine di ottobre la riapertura del mostro, alla quale il presidio ha risposto il 24 novembre con un blocco dell'impianto di morte. A questo punto le autorità hanno intimato lo sgombero del presidio permanente accampando la scusa del mancato pagamento della tassa per l'occupazione del suolo pubblico. Ma neppure questo ha fermato le iniziative, l'ultima (per il momento...) quella del 19 dicembre con la protesta silenziosa durante una seduta del consiglio comunale di Agliana.

Maggiori informazioni: Sito del presidio permanente

italia / repressione domenica 16 dicembre, 2007 23:33
manisupporto.png Il 14 dicembre scorso, la procura di Genova ha emesso la sentenza di primo grado contro i 25 imputati per i fatti accaduti durante i giorni del G8 del 2001.

Alla fine la condanna, come era purtroppo prevedibile, è arrivata. In tutto 110 anni di carcere, un solo assolto e pene che vanno da 6 mesi a 11 anni. In 10 hanno subito una condanna per devastazione e saccheggio, sei di loro sono stati interdetti a vita dai pubblici uffici, mentre tutti dovranno pagare le spese processuali (20.000 euro) e, in sede civile, rispondere dei danni patrimoniali causati a banche, negozi ed edifici. E' passata la divisione tra "buoni" e "cattivi", i devastatori che hanno programmato tutto e chi ha reagito alle cariche della polizia (cioè gli altri 14 a cui sono state inflitte condanne da 5 mesi a 7 anni e 8 mesi per danneggiamento e lesioni a pubblico ufficiale, ma non per resistenza, considerata, quindi, in questo caso possibile). In 6 sono interdetti a vita dai pubblici uffici.

Pene pesantissime, una teoria pericolosa (i cattivi che hanno premeditato gli attacchi e i buoni che hanno reagito alle cariche di via Tolemaide) che stabilisce come è legittimo manifestare il proprio dissenso e come, invece, non lo è. Una teoria che ha trovato già altri due tentativi di applicazione, a Milano ed a Torino contro gli antifascisti.

E mentre i "reati" sono stati considerati come avulsi dal contesto, i predicatori della democrazia di questo paese possono dormire sonni tranquilli. Due agenti di polizia e due carabinieri dovranno rispondere di falsa testimonianza. Un contentino in attesa della prescrizione per i massacratori della Scuola Diaz e per i torturatori di Bolzaneto.

Il comunicato di Supporto Legale.

toscana / repressione venerdì 07 dicembre, 2007 23:54
okupa133.jpg Il 29 novembre l'alba su Firenze ha visto sgomberare Villa Panico e l'Asilo. Villa Panico sorgeva nel bel mezzo dell'area di San Salvi, la cosidetta "città dentro la città": un tempo un enorme manicomio, da anni un quartiere mezzo sfitto conteso dagli abituali speculatori. L'Asilo invece si trovava alla Lastra, sulla panoramicissima via Bolognese. Case troppo belle in quartieri troppo appetibili insomma. Ma un semplice sgombero avrebbe potuto suggerire a qualche malizioso osservatore che l'illuminata amministrazione fiorentina volesse riprendersi due case per svenderle ai soliti palazzinari che stringono in pugno questa città. Deve essere sembrato troppo bello al comune che ci pensasse la magistratura a fornire la scusa per lo sgombero perfetto. Ecco che allora a un semplice sgombero si aggiungono perquisizioni, teoremi giudiziari, paura e terrore. Non importa quanto confuse e improbabili siano le giustificazioni per l'operazione, quello che conta ` un grosso titolo sui giornali, in modo che più nessuno faccia domande. L'effetto collaterale, ma non per questo meno voluto, è che i cittadini si raggomitolano nelle loro case il cui affitto vale metà di un presunto stipendio, smettono di chiedersi come mai a Firenze le case sono le più care d'Italia, come mai le poche case popolari cadono a pezzi e spariscono i soldi per ristrutturarle, come mai questa città sembra sempre più grigia e sorda. Le case diventano covi, le bombolette spray diventano pistole, i chiodi proiettili e gli attivisti si trasformano in terroristi eversivi da 270bis. Tempo di paura, non di domande.

Sabato 8 Dicembre: Corteo della Madonna ore 14.30, Piazza Repubblica, Firenze.

Sabato 8 dicembre: l'occupazione è contagiosa

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