italia / repressione "20/12/2007 18:31:05"

Il 14 novembre scorso, l'On. Giorgio Merlo, ha presentato una proposta di legge per la "Disciplina dello svolgimento di raduni a carattere musicale in spazi non attrezzati" n. 3246.
Il 26 novembre la proposta di legge è stata assegnata in sede referente alla I Commissione Affari Costituzionali ed è in attesa del passaggio alle Camere.

Il corpo della legge ruota intorno alle dichiarazioni fatte a caldo dal Deputato pinerolese secondo cui (come dichiarato alla stampa durante il Teknival) «non ci si può limitare ad assistere passivamente a questi raduni pseudo musicali, molto spesso illegali e ovviamente non autorizzati, che creano forte inquietudine e preoccupazione nelle popolazioni locali e non possono essere semplicemente tollerate o banalmente delegate ad un problema di solo ordine pubblico». Aveva aggiunto Merlo che «è indispensabile intervenire politicamente, come del resto ha già previsto, ad esempio, la legislazione francese che recentemente ha vietato l’organizzazione di questi mega raduni senza una preventiva autorizzazione dei prefetti locali e con un numero delimitato di partecipanti. Nel rispetto, com’è ovvio, di tutte le manifestazioni e della libertà di espressione, è necessario che il Governo italiano intervenga al più presto».
La proposta di legge, che si basa sulla definizione di Rave copincoillata da Wikipedia, dopo qualche mese è giunta in parlamento, e riprende proprio gli stessi concetti espressi a caldo dal Deputato. I Rave party, si legge nella relazione della legge, sono manifestazioni che nascono dalla voglia comune di svincolarsi da regole e convenzioni socialmente imposte, ma che, essendo preda della droga, devono essere normate. Secondo Merlo «oggi i "rave party" rischiano di divenire nell'immaginario collettivo poco più che enormi "supermercati della droga" e gli ideali di collettività, unità e libertà originari si stanno lentamente perdendo». In nome del pretesto della lotta alla droga ed il linea con la politica sicuritaria di questo periodo, si rincorre l'esempio legislativo che arriva d'oltralpe, che sottopone la decisione sulla fattibilità agli organi di polizia e prevede sanzioni penali per chi organizza rave non autorizzati.

Il Teknival di agosto 2007 a Pinerolo
[Prime reazioni] [1] [2] [3] [4]
[Rassegna stampa] [1] [2] [3] [4 video]
[Qualche Parola] [1] [2] [3]

Approfondimenti
La legge in Francia - [Fuoriluogo.it]
Manifesto del movimento rave | Tekalogo | Rave activism | Il Czechtek sgomberato nel 2005
italia / repressione "15/12/2007 10:41:53"

Il 14 dicembre la Procura di Genova, presieduta dai giudici Devoto, Gatti e Realini, ha condannato 24 dei 25 imputati accusati di devastazione e saccheggio per i fatti del luglio 2001. Le pene, molto pesanti, vanno dai 6 agli 11 anni per i 10 condannati per devastazione e saccheggio; per i restanti 14 imputati pene dai 5 mesi ai 2 anni e mezzo, dato che i loro reati sono stati derubricati a danneggiamento e lesioni a pubblico ufficiale. Ad uno degli imputati, considerata la posizione in piazza Alimonda, sono stati dati 5 anni, senza tener conto della particolare situazione di Via Tolemaide. Una assoluzione.

Tutti i condannati dovranno rispondere delle spese processuali (circa 20.000 euro) e dei danni patrimoniali e non patrimoniali delle varie Parti Civili (come Ministero della Difesa, Banca Carige ecc) in un processo civile.
Per quattro dei condannati per devastazione e saccheggio, il tribunale ha anche disposto tre anni di misura di sicurezza, tradotta in libertà vigilata.
La sentenza effetua una vera e propria discriminante tra coloro che sono stati ritenuti colpevoli di avere attaccato preordinatamente banche, negozi e forze dell'ordine e coloro che si sono scontrati con esse dopo le cariche in via Tolemaide. Il gioco, portato avanti da anni sulle televisioni e nelle aule di tribunale, dei manifestanti "buoni" e di quelli "cattivi" viene sostenuto e perpetrato, quasi esistesse una modalità legittima di essere in piazza opposta a una che non lo è.

comunicato stampa di supporto legale | la notizia delle condanne su supportolegale.org

English | Castellano

Il corteo del 17 novembre
provincia di torino / antifascismo "10/12/2007 15:43:37"

Giugno 2005 - Un corteo cittadino venne indetto in risposta ad un'aggressione contro il Barocchio di qualche giorno prima.
Intorno a metà maggio, intanto, scontri di fronte al CPT di corso Brunelleschi in rivolta si conclusero con un arresto.

Venti attivisti torinesi furono inquisiti, dieci di essi vennero privati della loro libertà con varie misure restrittive che furono parzialmente revocate solo dopo sette mesi.
Molte furono le accuse mosse contro gli imputati, tra le altre quella di devastazione e saccheggio.
Un solo procedimento penale per due fatti distinti, che, secondo l'accusa, sarebbero stati dettati da un unico "progetto criminoso": una sorta di maxi-processo in cui alla sbarra venne messo tutto il movimento torinese.

Ottobre 2007 - Fin dalle udienze preliminari è risultata evidente la linea rigida che la magistratura intendeva mantenere durante il processo. La mattina del 30 ottobre si è tenuta l'udienza che avrebbe dovuto portare alla conclusione del procedimento con la sentenza per i 13 imputati che non han scelto il rito abbreviato.

30 ottobre
Resoconto
Di fronte al Palazzo di Giustizia svolge, a partire dalle 9.00, un presidio in solidarietà agli imputati. [Leggi l'appello del Comitato 18 giugno]

Aggiornamenti della giornata
10.08 - Identificati all'ingresso
11.53 - La requisitoria del PM
14.42 - Richiesti 5 anni e 5 mesi per tutti [1] - [2 - AdnKronos]

Analisi delle richieste dell'accusa
Resoconto di uno degli imputati
Alcune considerazioni
Una democratica barbarie

Verso la sentenza
25 novembre - Antifascisti al Torino Film Festival
29 novembre - Presidio in attesa della sentenza | Alle 18 volantinaggio in piazza XVIII dicembre - Porta Susa

10 Dicembre
La Sentenza
Il giudice non accoglie l'accusa di devastazione e saccheggio e condanna i dieci antifascisti per danneggiamento e lesioni, con pene variabili dai 9 mesi a 1 anno e 8 mesi. I capi d'imputazione sono coperti dall'indulto quindi non ci dovrebbero essere altri giorni di carcere per gli antifascisti.

Ascolta l'audio di Radio Blackout

Presidio contro le condanne
Alle 17:30 in Piazza XVIII Dicembre (Porta Susa) si è svolto un presidio antifascista contro le condanne | Resoconto Presidio

Commenti e comunicati sulla sentenza
FAI - Torino: condannati gli antifascisti
piemonte / lavoro-non-lavoro "10/12/2007 00:50:41"

16/12 - Morto quinto operaio in seguito alle gravi ustioni.
19/12 - In mattinata la sesta vittima
30/12 - Anche l'ultimo ricoverato è deceduto

La notte tra mercoledì 5 e giovedì 6 dicembre negli stabilimenti della fonderia Thyssen-Krupp un incendio provoca la morte di un operaio e il ferimento di altri sei. Nei giorni successivi le vittime salgono a sette a causa di ustioni estese e gravissime.
La magistratura apre le inchieste di rito sui turni massacranti sostenuti dagli operai della multinazionale e sull'inadeguatezza dei sistemi di sicurezza: questioni denunciate da tempo dagli operai e riportate dai mass-media soltanto dopo l'ennesimo incidente mortale sul lavoro.

Il 10 dicembre è stato proclamato lutto cittadino ed è stato indetto un corteo di lavoratori con concentramento alle 9.30 in piazza Arbarello.

[Aggiornamenti dal corteo]
12:24 - Corteo spontaneo verso l'Unione Industriale
12:54 - Corteo sotto l'Unione Industriale - Un po' di tensione
piemonte / ambiente "07/12/2007 19:19:26"

Il 7-8-9 dicembre presso il presidio di Venaus si è tenuta una tre giorni No-Tav per fare il punto della situazione alla luce dei nuovi sviluppi della lotta contro l'Alta Velocità. Una tre giorni di festa per ricordare la liberazione di Venaus dopo lo sgombero violento del presidio nel 2005. All'interno dell'iniziativa è stato anche proiettato il documentario di Candida Tv e Teleimmagini sull'Alta Velocità in Italia, dal titolo 'Fratelli di Tav'.

Sul fronte istituzionale, intanto, il 29 novembre l'Unione europea ha stanziato 671,8 milioni di euro per la realizzazione della Tav in Val Susa. Per la grande gioia del governo, esaltato da questo finanziamento, arriva ora dalla documento hanno dichiarato finita l'esperienza dell'Osservatorio sull'Alta Velocità, schierandosi al fianco dei Comitati.
In un'assemblea pubblica il 20 novembre i comitati popolari contro l'Alta Velocità si erano infatti schierati nettamente contro il finanziamento europeo.

Cosa serve per la 3 giorni | Organizzazione pratica | Il Nabat dei bellavitosi | La sarta No Tav
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