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venerdì 14 luglio 2006

Rosneft, la quinta Ipo della storia e le sue ombre

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Si è appena concluso il collocamento delle azioni del colosso russo dell’oro nero Rosneft. Il prezzo è stato fissato a 7,55 dollari per azione e valuta la società circa 80,2 miliardi dollari: si tratta in pratica della quinta Ipo per dimensioni mai realizzata nella storia.

Ma bisogna sottolineare che si tratta di una storia carica di ambiguità. Per esmpio Yukos sembra che abbia chiesto alle Autorità competenti di stoppare la quotazione. Rosneft ha infatti acquisito gran parte dei suoi asset dalla stessa Yukos, aggiundicandoseli con meccanismi da molti giudicati sleali e grazie alla protezione del Governo russo.

Dubbi da parte degli analisti sono giunti anche sul piano della quotazione stessa. Secondo molti la società è stata valutata troppo rispetto al suo valore reale che si aggirerebbe al massimo sui 50 miliardi USD. Una banca americana ha anche aggiunto che Morgan Stanley aveva giudicato eccessivo il prezzo proposto e deciso di rinunciare all’affare. Una telefonata del Cremlino che minacciava di non fare lavorare più la banca d’affari in Russia avrebbe ammorbito la linea di MS. Adesso dovrebbero entrare 10,4 miliardi di dollari dalla quotazione della compagnia petrolifera. Il flottante dovrebbe quindi aggirarsi sul 14,9% per la società che ha raggiunto ricavi, solo nel primo trimestre del 2006, per circa 7,5 triliardi di dollari. Tutti soldi che al Governo russo dovrebbero fare più che comodo. Anche se sul piano della leale concorrenza e del libero mercato le ultime mosse di Putin in vista del prossimo G8 non sembrano proprio incoraggiare la libera iniziativa.

In Giappone finisce l'era del tasso 0

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È stata la fine di un’epoca quella che si è consumata oggi davanti agli schermi del Kabutocho, il quartiere dove risiede la borsa di Tokyo. Il primo rialzo dei tassi d’interesse della Banca centrale giapponese in quasi sei anni rappresenta una vera rivoluzione. Toshihiko Fukui, governatore della banca centrale del Sol Levante, ha aggiunto un quarto di punto percentuale a quel tasso dello 0% aveva accompagnato l’economia giapponese in una crescita ininterrotta di 53 mesi consecutivi.

La manovra era già stata anticipata dai media nazionali e internazionali e, sebbene abbia un’entità ridotta rappresenta anche un segnale inequivocabile al mercato. Ora gli esperti dell Bank of Japan controlleranno gli effetti della manovra sui conti delle corporation. La stretta monetaria giapponese si inquadra chiaramente in un contesto globale di innalzamento del costo del denaro pianificato dalle maggiori banche centrali del mondo, dalla Fed alla Bce. In ogni caso la stessa Banca centrale del Sol Levante ha deciso per evitare un crollo della liquidità di acquistare 1,2 trilioni di Yen in titoli di Stato dalle banche.

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Ottimo debutto di Valsoia, la matricola dei gelati si prepara a una stagione calda

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Dopo Piaggio, che si è appena ripresa dalle delusioni del collocamento con una sequenza di rialzi in borsa, è giunto il momento di Valsoia. La matricola dei gelati oggi ha debuttato sull’Expandi Classe 1 ed è stata una bella festa per il titolo che ha aperto con un rialzo del 3,8% a quota 4,57 euro.

Il grafico ha comunque continuato ad impennarsi (attualmente viaggia con rialzi superiori al 5,2%) e Valsoia che, visto il successo di richiesta dell’Opv, ha deciso di aumentare il flottante da una quota del 12,5% ad una del 14%, starà sicuramente festeggiando. A spingere in borsa la società controllata dalla Finsalute di Lorenzo Sassoli de Bianchi ci ha pensato anche un bilancio positivo sia a livello di conto economico che a livello di situazione patrimoniale.

Per la matricola dei gelati è davvero l’avvio di una stagione calda.

Eni, Scaroni fa buon viso a cattivo gioco?

postato in pubblicato in: Eni Azioni Italia

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Fortuna che c’è qualcuno che festeggia in questa giornata dai conti in rosso per Piazza Affari. Parliamo di Eni, che viaggia con rialzi intorno allo 0,3% mentre gli indici di Piazza Affari si mantengono in territorio negativo. I record del petrolio, i future sul brent con scadenza ad agosto viaggiano in queste ore a 77,94 dollari a barile, pompano anche le quotazioni dei petroliferi e in particolare quelle del Cane a sei zampe.

Intanto Paolo Scaroni cerca di gettare acqua sul fuoco dopo la tirata d’orecchie venute dalla Consob di messere Antonio Catricalà. La vicenda è un po’ paradossale. L’Autorità ha infatti detto a chiare lettere che Eni ha paralizzato il mercato del gas negli anni passati mantenendo bassa la portata dei gasdotti. La scarsa quantità di gas che è stata immessa nelle tubature ha dato al colosso guidato da Scaroni il controllo del mercato in questione. Dopo che però Catricalà ha promosso la costruzione di nuovi rigassificatori per portare nuovi produttori, Scaroni ha fatto un sorriso e si è detto “pienamente d’accordo”, così migliorerà la concorrenza . Anche perché ampliare la capacità dei gasdotti dall’Algeria e dalla Russia potrebbe non bastare più. Cosa avrà in mente l’amministratore delegato del Cane a sei zampe?

Fiat tira il freno in borsa: calo europeo delle immatricolazioni

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Perde quasi l’1% in apertura oggi Fiat. Le brutte notizie vengono dall’agenzia europea Acea che mensilmente monitora il settore auto in Europa e pubblica dati che facilmente portano al rialzo o al ribasso l’automotive del Vecchio Continente. Le ultime statistiche, pubblicate proprio oggi, sono grigie e in particolar modo per l’Italia. Acea ha infatti segnalato che a giugno 2006 le immatricolazioni di nuove vetture sono scese del 4,1% nell’Ue e del 12,6 in Italia, rispetto al giugno del 2005. Un brutto dato che porta in valore assoluto le immatricolazioni italiane dello scorso mese a 236.486. Al titolo Fiat non è servito a molto l’aver comunicato un aumento delle immatricolazioni nei paesi dell’Est del 10,1% nello stesso periodo.

Altre novità tengono però viva l’attenzione sulla casa del Lingotto mentre si accende la partita quasi tutta straniera delle banche intorno a Fidis, la società che gestisce i servizi finanziari della casa torinese. Deutsche Bank si è ritirata ieri dalla corsa per quel 50% di Fidis che gli Agnelli hanno deciso di affidare a un istituto di credito.

I migliori di ieri: Fiat, Dmt e Cir

postato in pubblicato in: I titoli di oggi

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In progresso ieri FIAT che ha messo a segno un guadagno dello 0.3%: il titolo ha fissato il suo prezzo di chiusura a 11.070 euro, dopo aver oscillato tra un massimo di 11.130 ed un minimo di 10.890. Il superamento di 11.203 indicherebbe il proseguimento dell’uptrend verso il traguardo dei 12.253 euro. Attenzione tuttavia perché l’ipercomprato, evidenziato dall’RSI, potrebbe favorire la comparsa di correzioni al ribasso indicate dalla violazione del supporto di 10.263 euro.

DMT ha chiuso ieri esattamente come il giorno prima a 21.400 euro (prezzo massimo di giornata) dopo un minimo a 20.800. La rottura di 21.665 euro sarà preliminare alla prosecuzione dell’uptrend fino a 23.342. Lo scenario verrebbe negato, invece, da cali sotto a 20.658 euro. L’RSI si trova in area di ipervenduto e questo potrebbe contribuire ad un rapido raggiungimento degli obiettivi rialzisti indicati.

CIR, malgrado una chiusura a 2.245, quindi con un calo dello 0.2% rispetto al giorno prima, evidenzia una positiva situazione tecnica. A seguito di movimenti che comportino nel breve la rottura di 2.254 potremo infatti assistere a rialzi fino a 2.375 euro. Primo supporto a 2.201. Massimo e minimo di giornata segnati ieri sono stati rispettivamente 2.255 e 2.213 euro.

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postato in pubblicato in: Calendiario

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Venerdì 14 Luglio:

  • 14.30 USA Prezzi importazioni Giu
  • 14.30 USA Vendite al dettaglio Giu
  • 15.45 USA Fiducia consumatori preliminare (Univ Michigan) Lug
  • 16.00 USA Scorte delle imprese Mag, JPN Riunione BoJ, JPN Rapporto mensile sull'economia dela BoJ.

giovedì 13 luglio 2006

Valero Lp, la matricola americana degli oleodotti

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Una delle Ipo più calde della settimana americana è quella di Valero LP. Si tratta di uno spin off del gruppo texano Valero GP Holding. La matricola prevede una capitalizzazione di borsa di 977 milioni di dollari e al 31 marzo aveva raggiunto un fatturato di 877 milioni e un Utile netto di 128 milioni (annuali). La forchetta del prezzo per l’azione è fra i 22 e i 24 dollari e a sottoscrivere il collocamento si sono già messe in fila le maggiori banche americane e mondiali da Lehman Brothers a Morgan Stanley, da Goldman Sachs a Credit Suisse e Ubs. L’offerta della società di San Antonio riguarda 17,25 milioni di azioni.

Valerio Lp gestisce oltre 15 milioni di chilometri di oleodotti. In portafoglio ha anche 89 terminal e quattro centri di stoccaggio dalla capacità complessiva di 77,7 milioni di barili. Se qualcuno volesse investire nelle tubature che pompano petrolio su e giù per gli Stati Uniti, ma anche per il Canada, in Olanda ed in altri paesi può consultare il sito della società per saperne di più.

Senza dubbio con le tensioni sul petrolio sempre più vive e la domanda americana che non accenna a diminuire potrebbe trattarsi di un investimento interessante. Lehman Brothers accompagna questo debutto. Speriamo che oltre al petrolio la società cominci anche a pompare dollari nelle tasche degli investitori.

Stm, attenti a non scivolare

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Ancora un brutta giornata per StMicroelectronics, in queste ore il titolo perde l1,16%. Sicuramente non è una bella giornata per i mercati europei, ma a pesare sulla società ginevrina dei semiconduttori c’è anche un report di Euromobiliare che, pur mantenendo il proprio giudizio a buy, ha abbassato il target price a 16,5 euro per azione.

Stm ,secondo gli analisti, sarebbe penalizzato dal cambio euro/dollaro che viaggia su livelli diversi da quelli da loro stessi ipotizzati in passato e che quindi influenza in negativo le loro stime. Importante anche che Euromobiliare abbia riparlato dei colloqui con Hynix per un’eventuale approfondimento dei legami nel campo delle memorie. Ricordiamo che il business delle memorie è un po’ la croce e la delizia di quanti si occupano della società guidata da Carlo Bozotti. Ciò che però ci preoccupa di più di quest’azione è il quadro grafico.

Stm è al test dei supporti di 11.8. Una chiusura sotto questo livello implicherebbe la possibilità di affondi verso i bottom di aprile 2005 (10.82), un livello che Stm non vedeva più dal ‘99. In caso di rimbalzo sui supporti potrebbe tornare a 12.8, ma nel breve non c'è da sperarci molto. Insomma Euromobiliare mantiene un warning buy, tuttavia è meglio forse stare attenti.

Grandi Viaggi per l'utile

i grandi viaggi crociere soldi parmatour

La tentazione di sbirciare i conti de I Grandi Viaggi è stata troppo forte a luglio. In questa giornata di guadagni del 2,5% a Piazza Affari l'occasione ci è stata fornita ci è stata fornita dalla pubblicazione dei conti del bilancio semestrale.

La società di Ida Renghini in questo semestre è tornata in Utile portandosi da una perdita di 4 milioni a un guadagno di 400 mila euro. Il fatturato rispetto all’anno scorso è cresciuto dell’83% (!): 33,6 milioni di euro i ricavi della società nella prima metà di quest’anno. La posizione finanziaria netta del gruppo ha visto un passaggio da una perdita di 15,5 milioni ad una di 20 milioni di euro.

La società si è avvantaggiata degli acquisti fatti in casa Parmatour (voci non confermate parlano di fotografie e ceri di Tanzi negli uffici del management...) che ha portato ad un nnotevole incremento delle vendite soprattuto a madonna di Campiglio dove I Grandi Viaggi ha adesso l’Hotel Relais des Alpes. Ancora negativo il risultato prima delle imposte -1,5 milioni di euro, ma nel primo semstre 2005 erano -6,5.